Sterilizzazione in campo ospedaliero

La sterilizzazione è quella procedura che ha come fine la distruzione totale di ogni forma di vita sia in forma vegetative che in forma sporigena. Secondo il SAL (livello di sicurezza di sterilità) un materiale è da considerarsi sterile quando la probabilità di trovarvi un microrganismo è inferiore ad uno su un milione (inferiore a 10-6).

 

Come agisce il processo di sterilizzazione?

Il processo della sterilizzazione determina la denaturazione delle proteine e degli acidi nucleici e la degradazione delle componenti della membrana e parete cellulare dei microrganismi presenti su un determinato substrato o DMR (dispositivo medico riutilizzabile) mediante l’utilizzo di un agente sterilizzante.

Gli agenti sterilizzanti sono diversa natura:

  • agenti fisici (vapore secco, saturo, raggi UV)
  • agenti chimici (Ossido di Etilene, gas plasma, acido acetico)

Quando eseguire il processo di sterilizzazione?

Il processo di sterilizzazione deve essere eseguito quando un substrato o un dispositivo medico-chirurgico DMR contaminato entra a contatto con superfici corporee e mucose non integre in un soggetto.

Perché eseguire il processo di sterilizzazione?

Il processo di sterilizzazione deve essere eseguito per evitare la trasmissione e quindi il contagio di una infezione causa di malattia e quindi peggioramento dello stato di salute già compromesso da malattia preesistenti in ambito sanitario.

Esistono tre modalità di trasmissione per il contagio di una infezione:

  • trasmissione di un microrganismo patogeno da un paziente all’altro
  • trasmissione dello stesso microrganismo patogeno da un operatore sanitario ad un paziente
  • trasmissione del microrganismo da un paziente ad un operatore sanitario

Classificazione di SPAULDING

Secondo la classificazione di Spaulding (1972), in base al rischio di infezioni, i presidi medico-chirurgici si distinguono in tre categorie:

  • critici (interrompono la continuità della superficie corporea)
  • semplici (vengono a contatto con le mucose integre)
  • non critici (vengono a contatto con la cute integra)

Spaulding per ogni categoria ha proposto delle procedure di disinfezione e sterilizzazione specifiche.

Per gli strumenti critici (strumenti chirurgici, cateteri cardiaci) poiché vengono introdotti direttamente nel sangue o in aree normalmente sterili interrompendo la continuità della superficie del corpo (rappresentano il più alto rischio di infezione), è necessario una procedura di sterilizzazione. Per gli strumenti semplici o semicritici è necessario che siano sottoposti ad una procedura di disinfezione di alto livello cioè ad una in attivazione di virus, batteri, funghi e parte delle spore. Per l’utilizzo di strumenti non critici (sfigmomanometro, fonendoscopi), poiché vengono a contatto con la cute integra, basta una disinfezione di basso-medio live llo o pulizia con acqua e sapone.

Quali sono le metodiche di sterilizzazione utilizzate (soprattutto in ambito ospedaliero)?

A seconda dell’agente utilizzato per sterilizzare un oggetto abbiamo diverse metodiche di sterilizzazione:

Sterilizzare con calore secco

L’apparecchio utilizzato per questa metodica di sterilizzazione è la stufetta a secco; al suo interno, l’aria riscaldata, da resistenze elettriche, viene fatta circolare investendo i presidi fino a portarli alla temperatura necessaria.Questo tipo di metodologia è tutt’oggi caduta in disuso; l’aria rispetto al calore saturo è poco penetrante ed avendo una scarsa conducibilità si utilizzano elevate temperature (180°, 160°).Di conseguenza il materiale sterilizzabile è solo quello termoresistente (acciaio, ferro, vetro, composti in polvere).

Sterilizzare con calore umido

E’ il metodo più semplice per sterilizzare in quanto si serve dell’ebollizione dell’acqua.I presidi vengono immersi nell’acqua portando quest’ultima a 100° quindi all’ebollizione per almeno 20 minuti. Anche questo tipo di metodologia è caduta in disuso in quanto il materiale processato non può essere mantenuto sterile.

Sterilizzare con vapore saturo

E’ il metodo più largamente utilizzato per sterilizzare in ambiente ospedaliero. L’apparecchio utilizzato per questa metodologia è l’autoclave. La sterilizzazione avviene tramite l’azione del vapore saturo sotto pressione tramite la combinazione di 3 fattori che sono il tempo, la temperatura e la pressione.Esistono fondamentalmente due cicli di sterilizzazione: il ciclo gomma, che arriva ad una temperatura di 121° per 15 min (solo la fase di sterilizzazione) ed il ciclo tessili/ferri che arriva ad una temperatura di 134° per 3/4 min (solo la fase di sterilizzazione). E’ la procedura per sterilizzare più efficace, più pulita ed economica in quanto utilizza vapore acqueo.

Sterilizzare con ossido di Etilene

Per sterilizzare del materiale con l’impiego dell’ossido di Etilene (ETO) utilizziamo un’autoclave specifica per questo tipo di gas. L’ossido di etilene uccide e quindi sterilizza ogni forma vivente alterando le proteine dei microrganismi in modo irreversibile (alchilazione).Per il suo alto grado di tossicità il suo utilizzo è stato molto penalizzato ultimamente; il materiale una volta processato deve essere degassificato per l’allontanamento dei gas residui per almeno 24/48 ore. Con questa procedura è possibile sterilizzare tutto il materiale termolabile come fibre ottiche, protesi valvolari pacemaker, materiale in lattice e plastiche leggere.

Sterilizzare con raggi UV

I raggi UV vengono utilizzati per sterilizzare l’aria ed i piani di appoggio; nella lunghezza d’onda di 2.500 A i raggi UV agiscono danneggiando il DNA dei microrganismi arrivando quindi alla loro eliminazione.Questa procedura di sterilizzazione non è molto efficace in quanto i raggi UV risultano poco penetranti ed inoltre sono molto irritanti per le mucose e per gli occhi.

Sterilizzare con Gas Plasma

L’agente impiegato per la sterilizzazione a Gas Plasma è il perossido d’idrogeno. Utilizzando una autoclave specifica per questo tipo di sterilizzazione, il perossido d’idrogeno viene immesso e vaporizzato nella camera dell’autoclave formando una nube che avvolge tutto il materiale da processare; la nube successivamente viene investita da onde elettromagnetiche che determinano la formazione di radicali liberi e quindi del Gas Plasma.La temperatura che si raggiunge durante questo processo non supera i 40° e questo rende tale trattamento indicato per tutto quel materiale che non può essere processato con vapore saturo sotto pressione; inoltre, a differenza dell’ossido di etilene, al termine del processo di sterilizzazione nessun residuo tossico rimane nel materiale trattato.Unica pecca per questo tipo di sterilizzazione è che non tutti i materiali possono essere sterilizzati come la cellulosa (quindi la carta), la polvere e i liquidi.